L’antifascismo fa male agli studenti di Monza?

di Patrizia Zocchio

LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO – CONTROLLARE E MINACCIARE: ATTACCO IN CONSIGLIO COMUNALE E LETTERA INTIMIDATORIA

DA MONZA AL PARLAMENTO

  • Indice
  • Cronistoria
  • Le attività didattiche
  • Conclusioni
  • Cronistoria

Consiglio comunale di Monza – giovedì 25 marzo 2004: il consigliere Dario Allevi di AN (dal verbale):

“Il consigliere Zocchio interviene per raccontare al Consiglio Comunale che ha partecipato a questa manifestazione di pacifinti (si riferisce alla manifestazione pace del 20 marzo 2004 a Roma), quindi che è stato un onore per lei prendere parte a questa manifestazione, ho trovato di cattivissimo gusto non sentire da parte sua neppure una parola di solidarietà verso il suo segretario nazionale. Non il mio, verso il suo segretario nazionale che è stato preso a schiaffoni, a spinte, ed è stato costretto ad abbandonare un corteo che credo il diritto a manifestare non possa assolutamente in questo paese essere ad personam. Quindi sicuramente è stata una caduta di stile, ma a questo punto la solidarietà, anche se mi fa fatica farla, al segretario non so se chiamarla Quercia, Triciclo, a Piero Fassino la faccio io. A Piero Fassino porto io la mia solidarietà perché ripeto, credo che sia stato assolutamente vergognoso che qualche frangia estremista, che probabilmente siede anche tra questi banchi, non abbia permesso a lui di partecipare a questa manifestazione.

Ma d’altronde, questa caduta di stile del consigliere Zocchio nulla è rispetto al capolavoro della stessa consigliere Zocchio che ha fatto, non più tardi di qualche giorno fa. Devo dire che ho dovuto rileggere l’articolo due o tre volte, strabuzzandomi gli occhi , quando avevo tra le mani il giornale in questione, perché non credevo ai miei occhi. L’articolo di questo capolavoro del consigliere Zocchio, intitolava “Piccoli partigiani crescono e raccolgono la bandiera”. L’insegnante Zocchio, insieme ad un’altra insegnante, ha iscritto all’Anpi…. (interventi fuori microfono).

E’ il suo lavoro e il mio lavoro è fare l’esposto al Provveditorato agli studi, così come ho fatto, perché non si può permettere di iscrivere all’Anpi una classe della scuola della nostra città. Non si permetta neanche, perché queste insegnanti hanno avuto la fortuna che mio figlio… (interventi fuori microfono).

……… Altro che riforma Moratti! Altro che riforma Moratti io farei, e ringraziate il cielo che mio figlio non faccia parte di quella classe, altrimenti succedeva il finimondo.

……… Ho semplicemente detto che un fatto gravissimo è successo in una classe di una scuola della nostra città.

……… Tutta la classe è stata iscritta all’Anpi e io ufficialmente dichiaro che è partito, da parte mia, un esposto al Provveditorato agli Studi e al Ministero della Pubblica Istruzione.

……… Va bene, d’accordo. Quindi, sicuramente era giusto evidenziare la gravità di questo accaduto. Giocare con bambini iscrivendoli all’Anpi solo perché magari abbagliati da un signore che poteva essere un nonno, un genitore, e iscrivere tutta la classe, credo che dimostri il senso di democrazia della sinistra in Itala. Non mi vengano a dire poi che i bambini l’hanno fatto volontariamente.

……… Un bambino di 10 anni ha uno spirito di emulazione che fa sempre quello che fa l’amichetto. Quindi è un fatto vergognoso e poi vi farò sapere la puntata successiva quello che sarà questo mio esposto che, ripeto, ho fatto al Provveditorato agli studi.

Grazie.

PARTE DALLA PACE PER NASCONDERE LA SUA GUERRA…

Io che, non dovendo certo giustificare la mia professionalità in Consiglio Comunale e ritenendo un fatto personale la mia pratica didattico educativa, decido di rispondere utilizzando la stampa e le sedi adeguate.

Una prima risposta tramite la stampa

Sabato 27 marzo 2004

– Il Giornale

“La prof fa Resistenza in classe” Monza, consigliere DS iscrive i suoi studenti di una media inferiore all’associazione partigiani. Il capogruppo di AN: “E’ indottrinamento”. Ma lei replica: “Solo attività didattica”.

– Il Giorno

“Sui banchi tanti piccoli partigiani. AN denuncia il caso al provveditore”. Alla media Pertini una professoressa iscrive le sue classi ad Anpi ed Aned: esplode la polemica.

Replica. L’insegnante: nessun genitore si è mai lamentato.

– Corriere della sera

“Partigiani a 11 anni” La prof iscrive tutta la classe all’Anpi. AN manipolazione delle menti. L’insegnante genitori d’accordo, la Resistenza insegna pace e libertà.

Martedì 30 marzo 2004

– Il Giornale di Monza

“Baby-partigiani, AN innesca una bufera politica”. Un’insegnante consigliere dei DS iscrive all’Anpi una classe della Pertini.

Giovedì 1 aprile 2004

– Il Cittadino

“Alunni iscritti all’Anpi, parte esposto AN”. Il capogruppo Allevi contro il progetto coordinato dalla diossina Patrizia Zocchio. Rosella Stucchi, presidente dei partigiani monzesi: spiegare il fascismo è un dovere.

– Il Giorno

“Alunni partigiani. Doppio esposto di Dario Allevi”

Ma la storia non finisce

Altre azioni

– Lunedì 29 marzo 2004

In Parlamento: interrogazione a risposta immediata al Ministro Moratti da parte dei deputati Annecca e Alboni (AN) sull’attività svolta alla scuola Pertini.

Segue una presa di posizione attraverso un comunicato stampa della presidente Anpi Rosella Stucchi

Martedì 30 marzo 2004

Lettera dei genitori della classe interessata al Presidente Ciampi e sua moglie per dimostrare indignazione per l’azione inquisitoria e lesiva della loro libera scelte educative da parte di un consigliere comunale di Monza di AN

Arriva a scuola dal Centro Servizi Amministrativi di Milano la richiesta alla Preside della scuola Pertini di fare pervenire una dettagliata relazione sull’attività della Professoressa Patrizia Zocchio e i provvedimenti eventualmente adottati al riguardo.

Mercoledì 31 marzo 2004

Il consigliere Allevi depositato un esposto al Provveditorato agli studi di Milano e alla Procura della Repubblica di Monza e per conoscenza al sottosegretario di Stato Valentina Aprea e all’assessore provinciale all’istruzione Paola Frassinetti.

Giovedì 1 aprile 2004

Ricezione di lettera intimidatoria arrivata alla scuola Pertini per la prof. Zocchio e per conoscenza al dirigente scolastico.

Venerdì 2 aprile 2004

L’ispettore ministeriale Colombo visita la scuola media Pertini, visiona la documentazione inerente il progetto e parla con insegnanti e genitori coinvolti.

Da anni mi occupo di educazione nonviolenta e dinamiche di gruppo ti ho inviato il susseguirsi di questi fatti perché indignata dal percorso persecutorio ed inquisitorio rivolto sia alla mia persona che teso a screditare l’istituzione scolastica presso la quale lavoro da 18 anni, e alle associazioni di chiara fama democratica.

Educare al rispetto dei valori di uguaglianza, solidarietà e libertà ci ha spinti in questi anni a collaborare sempre più concretamente con O.N.G. (organismi non governativi), associazioni ed enti morali.

Le attività didattiche

Ritengo necessario a questo punto sintetizzare l’attività che svolgo nella scuola media Sandro Pertini di Monza

Sono la responsabile della sperimentazione interculturale autorizzata con D. M. 2173/A4 del 27/05/93 che si attua presso la scuola dal 1993/94.

Attraverso i percorsi progettati all’interno della sperimentazione, vengono promosse le conoscenze e le attività anche in relazione alla tradizione culturale e all’evoluzione sociale della realtà contemporanea; si concorre perciò allo sviluppo della capacità di scelta corrispondenti all’attitudine e vocazione degli alunni e delle alunne.

Conoscersi, conoscere persone e ambienti, sperimentare situazioni nuove in un clima favorevole alla COLLABORAZIONE e alla CONDIVISIONE DEI VALORI sono punti di attenzione costanti, che diventano pratica educativa quotidiana.

Per crescere, comunicare, scegliere si cura lo SVILUPPO DELLE COMPETENZE personali e sociali, conoscitive ed organizzative, perché tutti, bambini e ragazzi, sviluppino il massimo possibile di AUTONOMIA NELL’AGIRE, si muovano con scioltezza nei vari ambienti e nelle situazioni che via via sono chiamati ad affrontare.

Dal P.O.F. (Piano dell’offerta formativa): le linee educative
Per rispondere in modo sempre più efficace ai bisogni della nostra utenza, all’interno di ogni gruppo che progetta le attività da svolgere con i bambini e i ragazzi (Consigli di sezione, Consigli di interclasse, Consigli di classe, team di docenti…) si fa riferimento a tematiche condivise, ai vari aspetti dell’Educazione dell’individuo nel suo percorso di crescita. Indichiamo con il termine “filoni”, le direzioni di progetto dell’Istituto.

Nella Scuola media si lavora per:

  • Far acquisire consapevolezza dei propri limiti e delle proprie potenzialità
  • Indurre una giusta valorizzazione, per sostenere il confronto con il mondo adulto e compiere scelte consapevoli per il proprio progetto futuro
  • Guidare i ragazzi all’uso autonomo degli strumenti, al rispetto delle consegne, a operare tenendo conto di vincoli e di risorse
  • Sviluppare sia le competenze sociali e sia quelle comunicative e conoscitive, legate ai linguaggi delle diverse discipline
  • Rendere tutti gli allievi consapevoli delle procedure utilizzate in ogni attività

Dal P.O.F. (Piano dell’offerta formativa): la sperimentazione interculturale

Ø La Sperimentazione INTERCULTURALE è offerta alle classi prime nell’impianto orario settimanale (uno spazio insieme a Lettere per l’intero anno scolastico). Le classi seconde e terze scelgono il periodo, all’interno di uno dei due quadrimestri, e le attività si svolgono negli spazi di progetto previsti.

Le finalità della Sperimentazione sono:

  • LA CRESCITA DEI RAPPORTI INTERPERSONALI
  • IL SUPERAMENTO DI STEREOTIPI E PREGIUDIZI
  • LA PRESA DI COSCIENZA DELLE SITUAZIONI DI CONFLITTO
  • LA GESTIONE DEMOCRATICA DELLA VITA DI GRUPPO
  • IL RICONOSCIMENTO E L’ACCETTAZIONE DELLE DIVERSITÀ
  • LA CRESCITA DI UNA CULTURA MULTIETNICA

Per le classi prime, il lavoro favorisce e migliora la crescita dei rapporti interpersonali, per facilitare l’instaurarsi di un clima sereno e potere affrontare qualsiasi tipo di esperienza.

Per le classi seconde, il lavoro – che è il proseguimento di quello svolto in prima – migliora la crescita dei rapporti interpersonali, prendendo in considerazione anche le eventuali situazioni di conflitto dentro e fuori la classe.

Attraverso i giochi di simulazione, si prendono in considerazione situazioni reali che hanno stimolato la conoscenza dei diversi tipi di codici che regolano la nostra vita.

Per le classi terze, il lavoro esce dalla dimensione personale e della classe per avviarsi alla conclusione della sperimentazione la cui finalità è quella di favorire la crescita di una cultura multietnica.

Attraverso i giochi di simulazione si affrontano situazioni reali che stimolano la conoscenza dei rapporti nord/sud del mondo.

Sulla base dell’esperienza maturata negli anni, si ritengono di particolare utilità:

  • gemellaggi con scuole portatrici di valori e di culture diverse, nell’ambito dell’educazione alla legalità
  • coinvolgimento nella rielaborazione annuale del regolamento della scuola
  • promozione di spettacoli e di manifestazioni che coinvolgano il territorio
  • promozione di incontri con personaggi significativi della nostra e di altre culture

La metodologia attiva favorisce la partecipazione di tutti nel rispetto e nell’accettazione reciproca, fino alla valorizzazione delle risorse comuni.
Si cerca di instaurare atteggiamenti cooperativi all’interno del gruppo, da poter poi trasferire in modo positivo nella vita sociale e nelle relazioni tra i popoli.

Modalità operative: dinamiche di gruppo, giochi cooperativi, di simulazione, di ruolo, lavoro di gruppo, verifiche creative, riflessioni sul vissuto

La Sperimentazione presenta fasi di gioco visto come: momento socializzante, occasione di conoscenza personale e di percezione dell’altro; rivelatore delle dinamiche di gruppo; metodo organizzativo, indicatore di aspetti culturali

Durante le lezioni si cerca di:

  • sperimentare ruoli diversi nel rapporto insegnanti/alunni
  • puntare sulla flessibilità organizzativa per potere lavorare in laboratorio
  • favorire attività di simulazione come sperimentazione su se stessi, momento di crescita e di analisi.

PUNTI FORTI

  • continuità delle proposte
  • lavoro con tutte le classi della scuola
  • interventi nell’extrascuola
  • collaborazione con le altre agenzie educative del quartiere
  • ampliamento delle tematiche trattate e loro possibilità di prosecuzione nel disciplinare
  • organizzazione di mostre e spettacoli
  • inserimento del percorso del laboratorio nella programmazione e nella verifica dei docenti che partecipano agli incontri

COLLABORAZIONI ESTERNE per la Sperimentazione interculturale
Durante l’anno, per la realizzazione di alcuni progetti, si collabora con:

Comune di Monza

Commissione Culturale della Circoscrizione 3

G.R.T.T. Gruppo raccordo tecnico territoriale

Enti, Cooperative ed Associazioni

Progetto anno scolastico 2003/04
Nella sperimentazione, che ha compiuto ormai 10 anni nel nostro Istituto, favoriamo percorsi didattico-educativi per promuovere azioni atte alla conservazione della memoria e dei valori di Patria, Democrazia e Libertà.

All’interno della programmazione collegiale, con il pieno consenso dei genitori, si svolgono lezioni ed attività anche extrascolastiche, che vanno dalla visita di istruzione ai campi di deportazione, all’ascolto della testimonianza di ex deportati, all’adesione a tutte le attività e spettacoli, inerenti la tematica, proposte dal Comune di Monza.

Attività:

Giorno della memoria: commemorazione 27 gennaio

Visione dei films “Orizzonti di gloria”, “Arrivederci ragazzi”

Incontro ex deportato Angelo Signorelli

Lettura nelle classi terze brani del libro “A Gusen il mio nome è diventato un numero” di Angelo Signorelli sulla sua esperienza di deportato in un lager, regalato a tutte le classi dal Comune di Monza

Allestimento della mostra: “I triangoli viola” sulla deportazione dei testimoni di Geova nei lager nazisti, proposta dal Comune di Monza

Partecipazione al concorso “Io non discrimino” indetto da Amnesty International con il patrocinio del Comune di Monza

Partecipazione al concorso “Vladimiro Ferrari” indetto dall’A.N.P.I. con il patrocinio del Comune di Monza

Allestimento della mostra dell’A.N.P.I. in occasione del 25 Aprile.

Da questo percorso è nata l’esigenza di raccogliere il testimone della memoria storica di quanto accaduto.

Lavorando con i ragazzi e stimolati dagli ex deportati passati dalla nostra scuola in questi ultimi anni, abbiamo deciso (come da tradizione della scuola) di associarci all’ente che aveva svolto un percorso con le classi.

L’iscrizione di una classe prima media all’A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia)e di una classe terza media all’A.N.E.D. (Associazione Nazionale Ex Deportati) è avvenuta con tessere intestate alle insegnanti coordinatrici delle classi, visto che non è previsto dagli statuti delle due associazioni l’iscrizione di classi o ragazzi.

L’iscrizione è stata un gesto simbolico previsto dall’attività didattica programmata dal consiglio di classe e concordata con i genitori.

Due sole classi sulle otto che hanno partecipato al progetto hanno deciso di associarsi ad A.N.P.I. ed A.N.E.D.

A.N.P.I. e A.N.E.D. sono enti morali, associazioni apartitiche e apolitiche che si limitano a conservare la memoria storica che rischia di svanire assieme alla generazione che ha vissuto quelle vicende.

Consapevoli che il sapere è sostenuto dal fare e dall’agire, la scuola cerca di concretizzarlo con azioni quali per esempio la visita didattica al campo di deportazione di Mauthausen, il tesseramento all’A.N.P.I. e all’A.N.E.D., spettacoli per la conoscenza di culture altre, concerti di musiche etniche, incontri con ragazzi di nazionalità diversa e impegnati in progetti di solidarietà internazionale.

Conclusioni

Reputo che le modalità di agire illustrate in questa mia segnalazione sia lesivo dell’idea stessa di libertà.

La libertà di insegnamento viene svolta nell’ambito delle varie discipline con l’intento di formare soggetti critici e consapevoli delle problematiche passate e future.

L’Anpi ha un accordo quadro con il Ministero all’Istruzione da oltre 20anni per intervenire nelle scuole.

Le tematiche trattate da Anpi e Aned ci insegnano a contrapporre “I care” al “me ne frego” di stampo fascista che ha già causato numerosi danni.

La libertà di resistere a questo punto assume carattere propedeutico nel susseguirsi degli eventi, di avere il coraggio di contrapporsi alle ingiustizie.

Ingiustizia in questo caso perpetrata da Deputati di un partito al potere che non esitano ad assumersi il ruolo di censori attraverso la richiesta di ispezioni ministeriali.

Quanto ti ho scritto sfida le motivazioni di faziosità espresse da chi mi ha pubblicamente accusata senza neanche prima informarsi su quanto svolgo professionalmente insieme a colleghi e genitori.

Ho avuto certamente paura, ed ho temuto per la mia immagine e dignità professionale, oltre che per il nome dell’istituto dove vengono svolte le attività che ho brevemente illustrato.

Ma con altrettanta fermezza ribadisco “I care”.

P.S. Ho inviato questo documento a tutti gli amici e le amiche che mi hanno permesso di essere come sono aiutandomi e sostenendomi nelle scelte che non sempre sono state facili; e alle associazioni, enti gruppi, con i quali ho collaborato e mi hanno dato modo di formarmi una coscienza critica che nessuna accusa o minaccia potrà mai minare.

Patrizia Zocchio

Monza, 3 aprile 2004

Roberto Albanese

http://www.greenman.it

View more posts from this author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *