Proposte per la ritrasposizione teatrale di testi letterari attinenti il tema rifiuti: da Herman Hesse

In giardino. In natura “i rifiuti non esistono”, tutto si trasforma come nei cicli naturali del giardino.
Scheda del prof. Gottardo Blasich

1) Il giardino è circondato da tre parti da una muraglia di alberi (teloni dipinti) da cui affiorano alcuni personaggi in maschera come cespugli rinsecchiti, un castagno, un rampicante ingrigito. (vestaglia marrone, maschera sul volto e alle braccia legati dei rami che si piegano dondolando verso terra) Tutto in penombra.

2) Un vivificarsi di luce illumina la parte sinistra (cintata da un muretto basso) dove si scorgono un paio di giardinieri che stanno sistemando e controllando i loro arnesi: una vanga, delle cesoie, un coltello, dei sacchetti di semi, un punteruolo, una canna dell’acqua a portata di mano. Iniziano a stendere dei solchi all’interno del recinto, lo innaffiano, lo sarchiano, ecc.

3) Contemporaneamente nella zona destra (che maggiormente si illumina) ecco un terzetto di giardinieri avvolti nei loro mantelli, assopiti. Uno si alza, guarda esterefatto il lavoro dei contendenti a sinistra, e agitato si precipita a svegliare gli altri, che lentamente si muovono, si stirano, e vanno in cerca degli strumenti di lavoro smarriti: il manico della vanga è rotto, le cesoie arrugginite, i sacchetti di semi vuoti, la canna che sputa solo qualche goccia di acqua … Si precipitano tutti a riparare gli strumenti, mentre uno corre via a rifornirsi di altri sacchetti di semi; e mentre si agitano, guardano con stupore e rabbia gli altri giardinieri che sono avanti nel lavoro.

4) Una pausa di lavoro sudati e affamati, per passarsi di mano un libro di giardinaggio, mentre vedono con tristezza i rami dei cespugli e degli alberi della loro cinta, penzolanti e senza vita.

5) Il lavoro riprende vigorosamente con i nuovi semi arrivati, e con gli attrezzi a posto. Se a sinistra le diverse aiuole sono uno smalto di colori, a destra si mettono a cantare gli uccelli, e i rami penzolanti dei cespugli e degli alberi si drizzano agitandosi al vento, e si esibiscono in un verde umido e in una cascata di fiori. Nello spazio si sono formati degli appezzamenti: per le lattughe (un paio di personaggi con la tunica verde), per i piselli (tunica verde e una fioritura di petali bianchi), per le fragole (tunica o mantello rosso forte), e un tappeto screziato di fiori di tutti i colori.

6) Un temporale improvviso ha distrutto la bellezza fin troppo presto apparsa nella zona sinistra, ma da destra il muretto è invaso allegramente da rampicanti verdi, e i giardinieri vi si dirigono con i loro scarponi, per far scolare l’acqua, sistemare dei canaletti, rivoltare la terra, portare nuove sementi e nuovi bulbi.

7) Nel giardino ci sono personaggi – piante che lussureggiano nell’esuberanza di fiori e frutti; ci sono altri personaggi – piante che invano tentano di allungare le loro radici in tutte le direzioni, ma si trovano inaridite presto; altri personaggi – piante restano con i rami inselvatichiti, e vengono tagliate e buttate fra i rifiuti a marcire.

8) Con il progredire dell’autunno il mucchio di foglie morte, di rami spezzati, di tanti fiori già brillanti, diventa sempre più alto e nero. Ma i giardinieri non lo perdono d’occhio. E quando tutto sembra sepolto nel grigiore dell’inverno, i giardinieri prendono a palate quel miscuglio informe e lo spandono sul terreno del giardino addormentato.

9) Passano mesi di pioggia, vento, neve.

10) Ma al primo tepore del vento d’aprile, proprio da quel ammasso informe e grigiastro spunterà orgoglioso un pollone rosa, un altro viola, un altro azzurro, che riprenderanno con i boccioli verdi dei cespugli e delle piante il loro canto alla vita.

Roberto Albanese

http://www.greenman.it

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