Elezioni europee ed Europa dei cittadini

  • Una Europa Unita che già vive tra la gente
  • Politiche comuni per comuni valori e territori di vita
  • L’Europa e il mondo, casa comune di tutta l’umanità

Una Europa Unita che già vive tra la gente

Abbiamo bisogno di un progetto europeo che abbia una “anima”, ovvero che sappia inserirsi in un orizzonte vasto ma concreto, trovando radici nella storia comune e nei territori di vita per sconfinare verso il mondo, casa comune di tutta l’umanità.
Le istituzioni europee, per stare al passo della spettacolare rapidità con cui è maturata una società civile europea, devono basarsi su una ampia legittimazione popolare. Passi in tale direzione sono:

– una Costituzione Europea votata dal popolo tramite referendum europeo;

– un vero Governo Europeo, dotato di un proprio capo di governo soggetto al controllo popolare;

– dei partiti di livello europeo, con una regolamentazione che li riconosca;

– un funzionamento efficace degli strumenti di democrazia partecipativa.

Politiche comuni per comuni valori e territori di vita

Ruolo e funzione dell’Europa è di affermare un progetto di civiltà che si appoggi su valori in grado di ispirare le politiche comuni a tutti i livelli, con una riforma equa del welfare e regole necessarie da porre al mercato. In ambito economico sociale, le politiche saranno finalizzate a:
– un governo dell’economia al servizio della solidarietà sociale, anche attraverso lo sviluppo del “terzo settore”, ma comunque evitando qualsiasi deviazione assistenzialistica;

– una crescita economica in grado di creare nuovo impiego in quanto basata su una forte attenzione alla ricerca, all’innovazione, alla sostenibilità ambientale;

– un rafforzamento del ruolo dei servizi pubblici in Europa, anche gestiti in forma di partnership pubblico / privato, favorendo il convergere verso l’alto di standard quantitativi e qualitativi;

– il rafforzamento di diritti e protezioni sociali per tutti, europei e residenti extra-comunitari.

Città e regioni possano svolgere una importante funzione a tutela della qualità dello stile di vita europeo, a difesa della diversità delle identità storiche e a promozione del dialogo tra queste. In tale modo sarà possibile far crescere il senso concreto di una comune cittadinanza europea per cui ogni cittadino europeo possa dire di “sentirsi a casa propria” in qualsiasi parte del continente si trovi.

A città e regioni va attribuito un pieno riconoscimento istituzionale nell’architettura in senso federalista della nuova Europa.

Politici e pubblica amministrazione locale e regionale devono essere spinti ad elaborare e aiutati a gestire stabili programmi di cooperazione transfrontaliera e interregionale, anche attraverso lo strumento delle Euroregioni, particolarmente importante in quei territori ai margini dell’Europa dove i processi di integrazione e di coesistenza multietnica stentano ancora a realizzarsi (es.Istria).

Europa e il mondo, casa comune di tutta l’umanità
L’Europa deve trovare il modo per pesare sul corso del mondo. In nome del pluralismo e dei diritti umani l’Europa deve fare vivere nel nostro continente e a livello mondiale la diversità culturale e la democrazia. In tal senso la vocazione dell’Europa è difendere la pace, creando i presupposti che la determinano: giustizia e sicurezza. Questa è la base della necessaria politica estera e di difesa europea, che deve vedere anche una corretta integrazione tra il necessario esercito europeo e l’istituzione di efficaci corpi civili di pace

L’Europa deve fare la sua parte per quanto riguarda la costruzione di nuove modalità di regolazione dello sviluppo mondiale, lavorando per costruire:

– un quadro stabile dell’economia mondiale per far ben funzionare l’economia di mercato;

– un commercio equo, come volano non assistenziale per lo sviluppo del Sud del mondo e per il contenimento dei flussi migratori;

– la conversione ecologica verso uno sviluppo sostenibile e capace di contenere le emissioni inquinanti e climalteranti.

Roberto Albanese

http://www.greenman.it

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