Mobilitazioni “ECOPACIFISTE”: Solferino / Castiglione d.S 1859

Donna lombarda, donna di pace. Itinerario nei luoghi dove le donne mantovane ispirarono l’idea della Croce Rossa.

Il 25.6.1859, dopo la sanguinosa battaglia tra l’esercito franco-piemontese e gli austriaci avvenuta a Solferino (Mn) e a S.Martino (Bs), le donne mantovane di Castiglione d.Stiviere (Mn) soccorsero tutti i feriti. L’episodio ispirò lo svizzero H.Dunant, pioniere della Croce Rossa. In un CD della Provincia di Mantova il campo di pace che nel 1996 riunì i pronipoti degli avversari di 150 anni fa.

Indice:

  • Premessa
  • Gasparo Noris e la sua compagna
  • Inizia l’anno 1859
  • La grande storia e i suoi sviluppi militari
  • Gli scontri attorno a San Martino e la morte di Gasparo Noris
  • La solidarietà concreta del popolo e delle donne mantovane con tutti i feriti all’origine dell’azione umanitaria internazionale
  • Ma c’è chi pensa che non sia importante raccontare ciò ai ragazzi d’oggi …
  • Esperienze di educazione alla pace costruite sull’episodio
  • Informazioni logistiche

Premessa

“Questo posto mi fa un po’ paura, con tutte queste croci!”

“Io invece voglio vedere proprio da vicino tutte quelle ossa di morti!”

Queste sono le frasi che raccolgo dai bambini in visita con le famiglie al sacrario di San Martino della battaglia a Desenzano (Brescia) in questo torrido ferragosto 2003.

Ma come è possibile comunicare le sensazioni profonde che evoca la visita a questi luoghi senza ricorrere necessariamente unicamente al senso dell’orrido e all’epica della guerra? Io ci provo tentando di raccontare la storia della guerra dal punto di vista della pace e dei suoi sentimenti forti e profondamente umani.

Storia quindi di donne e uomini concreti, come Gasparo Noris e della sua compagna. Io ve la propongo come mi è stata trasmessa dai luoghi e dai documenti di cui tutti possono prendere visione durante la visita al Museo di San Martino della battaglia, e che mi sono limitato a rielaborare in forma romanzata.

Gasparo Noris e la sua compagna

Mi trovo a fantasticare su di loro.

Lei, che tipo sarà stato?

Sono condizionato più dall’immaginario risorgimentale degli sceneggiati della TV dei ragazzi della mia infanzia o da quello dei film della mia età adulta (Senso, Il Gattopardo, ecc.)?

In ogni caso una donna che accetta di coniugare l’amore per il suo uomo con l’adesione agli ideali politici che trascinavano all’azione i giovani di allora.

E lui?

Magari colto e scapestrato rampollo di una famiglia aristocratica bergamasca, patriota visceralmente e certo non per scherzo, se per i suoi ideali dovette scontare un lungo esilio, durato ben 11 anni!

Forse avrà fatto vita da bohèmien; quelle poche cose che raccontava nelle lettere inviate alla famiglia, addirittura saranno state spesso taciute dai genitori ai fratelli minori ….

Probabilmente proprio questo aveva fatto scattare in lei, nobildonna ligure, la scintilla dell’innamoramento: il suo andare controcorrente, la passione che metteva nelle cose, i suoi occhi scuri e profondi e quelle sue ciocche di capelli arruffati, innumerevoli e ingarbugliate come erano le sue sfide alla vita…

Forse …

Inizia l’anno 1859

Gasparo Noris si è arruolato di recente nell’esercito sabaudo, che Cavour mobilita all’inizio del 1859. Immagino che la sua formazione (probabilmente di studente universitario…), la quale all’epoca era comunque un indicatore di status sociale elevato, sia stato il motivo per cui viene inquadrato come tenente nella Brigata “Casale” della 5° divisione dell’esercito piemontese, comandata dal generale D.Cucchiari.

Ma oramai la situazione sta precipitando: il 23 aprile 1859 l’impero d’Austria intima al Piemonte di smobilitare l’esercito che Cavour andava organizzando. Di fronte al rifiuto piemontese, l’Austria dichiara guerra al regno sabaudo e attacca il Piemonte. Scatta allora il meccanismo di aiuto militare francese previsto in caso di aggressione al regno sabaudo, che Cavour e Napoleone III avevano inserito nell’accordo sottoscritto l’anno prima a Plombières.

Gasparo, immagino, sarà stato allora eccitatissimo: vede giunta finalmente l’ora del riscatto nazionale dopo la cocente sconfitta del 1848! E’ l’ora in cui tutti i sogni della vita sembrano finalmente potersi realizzare: i due innamorati si sposano!

La grande storia e i suoi sviluppi militari

I fatti storico / militari successivi daranno una svolta drammatica alla vita dei nostri protagonisti. Ricostruiamo sinteticamente la dinamica degli eventi.

Il 12 maggio 1859 le forze francesi si uniscono a quelle piemontesi e marciano verso est; Montebello, Palestro, Magenta sono luoghi di scontri vittoriosi per gli alleati. L’8 giugno 1859 Vittorio Emanuele II e Napoleone III entrano trionfalmente in Milano. Gli austriaci si ritirano verso est, al di là del fiume Mincio, per asserragliarsi nella linea fortificata del quadrilatero Peschiera, Verona, Legnago, Mantova.

Ma il 24 giugno l’esercito austriaco esce dal quadrilatero e, sotto la guida dell’imperatore Francesco Giuseppe, una volta superato il Mincio, occupa le alture di Pozzolengo, Solferino, San Martino, Cavriana, Guidizzolo, Cerlongo e Volta Mantovana. Nel frattempo le truppe francesi, comandate da Napoleone III, varcato il fiume Chiese, procedono da Lonato verso Solferino, da Castiglione verso Cavriana, da Carpenedolo verso Medole e Guidizzolo. L’armata piemontese invece, sotto il comando di Vittorio Emanuele II, muove da Desenzano e Lonato verso Peschiera e Pozzolengo.

Nessuno conosce bene le mosse dell’altro, ma, visti gli spostamenti messi in atto, lo scontro è inevitabile. Prima si verificano singoli episodi, poi, nel pomeriggio, la battaglia diventa generalizzata tra Solferino e S.Martino. Verso sera gli austriaci battono in ritirata. Alla fine si conteranno 11.000 soldati morti e 23.000 feriti, facendo di questa battaglia una delle più sanguinose del XIX secolo.

affresco sulla battaglia – Torre monumentale di S.Martino

Gli scontri attorno a San Martino e la morte di Gasparo Noris

L’altura di San Martino, attorno alla quale si concentrano le operazioni dell’esercito sardo, è presa e ripresa più volte. Gli scontri sono innumerevoli e feroci; Gasparo si comporta con coraggio, e per questo sarà decorato con medaglia al valor militare.

Riportiamo ora la descrizione di uno di questi episodi fatta dallo svizzero Henry Dunant, allora casualmente presente sul campo di battaglia, e riportata nel suo “Un ricordo di Solferino” (p.31).

“A San Martino, un ufficiale dei bersaglieri, il capitano Pallavicini, è ferito; i suoi soldati lo raccolgono tra le braccia, lo trasportano e lo adagiano in una cappella dove riceve le prime cure. Ma gli austriaci, momentaneamente ricacciati, ritornano alla carica e penetrano nella chiesa: i bersaglieri, troppo pochi numerosi per resistere, sono costretti ad abbandonare il loro comandante; di lì a poco alcuni croati, dando di piglio a grosse pietre che si trovano presso la porta, spaccano la testa al povero capitano, la cui materia cerebrale schizza sulle loro giubbe”.

A pochi metri da questa stessa chiesa cade ferito mortalmente anche Gasparo Noris.

La solidarietà concreta del popolo e delle donne mantovane con tutti i feriti all’origine dell’azione umanitaria internazionale

Non sappiamo se la sua morte sia stata immediata oppure, come fu il caso di molti, derivò dalle mancate cure. Allora gli eserciti non avevano servizi sanitari degni di questo nome e non disponevano di un corpo di soccorso per i feriti in guerra, come invece oggi è possibile avere.
la prima croce che la moglie di Noris dedicò al marito Gasparo (giardino della cappella ossario di S.Martino)

Ma in quel frangente successe un fatto incredibile. Il giorno successivo alla battaglia, i contadini mantovani del vicino centro di Castiglione delle Stiviere, con le donne in testa, intervengono in massa in soccorso dei feriti di tutte le parti in lotta. Le chiese, gli edifici pubblici, le case si trasformarono in ospedali improvvisati e attivissimi!

Nella chiesa di Castiglione “vi sono ammucchiati circa 500 soldati, ve n’è ancora almeno un centinaio sulla paglia davanti alla chiesa e sotto dei teloni tesi per ripararli dal sole; le donne, entrate nell’interno, passano dall’uno all’altro con orci e brocche pieni d’acqua pura che serve a placare la sete e ad umettare le ferite. Alcune di queste infermiere improvvisate sono giovani belle e graziose; la loro dolcezza, la loro bontà, i loro occhi pieni di lacrime e di compassione, le loro cure così premurose ridanno un po’ di coraggio e rialzano il morale ai poveri infermi” (p.65).

E queste donne “Tutti fratelli”, ripetevano commosse”, prosegue Henry Dunant. “Onore a queste creature caritatevoli, onore alle donne di Castiglione! Niente le ha fatte arretrare, niente le ha stancate o scoraggiate, e la loro dedizione modesta non ha tenuto conto alcuno né di fatiche, né di fastidi, né di sacrifici” (p.74).

Proprio da questo evento, che ha del miracoloso, prese spunto Henry Dunant per lanciare il suo appello e la sua azione di promozione umanitaria che portò gli Stati a sottoscrivere nel 1864 a Ginevra la “Convenzione per migliorare la sorte dei militari feriti negli eserciti in campagna” e alla successiva costituzione della Croce Rossa.

entrata del museo internazionale della Croce Rossa a Castiglione delle Stiviere
Ma c’è chi pensa che non sia importante raccontare ciò ai ragazzi d’oggi …

Concludo la visita a S.Martino della Battaglia raccogliendo documentazione.

Sono soddisfatto: finalmente un opuscolo (a pagamento …) per le scuole pubblicato dalla “Comunità del Garda”, per di più con la prefazione anche delle amministrazioni locali!

Ma la delusione è grande quando, leggendolo, non trovo minimamente descritta la vicenda delle donne lombarde di Castiglione!

Si continua a privilegiare l’approccio personalistico legato alla figura di Dunant, il quale si adoperò nel soccorso ai feriti collaborando allo slancio popolare delle donne e non viceversa!

Per di più, cosa che invece, come si è visto, lo stesso Dunant si guardò bene dal fare, questa “guida didattica” non parla assolutamente dell’azione svolta dalle donne mantovane!

Donna lombarda donna di pace, invece!.

Esperienze di educazione alla pace costruite sull’episodio

Tuttavia c’è stato anche chi si è sforzato di ricordarlo, come il Gruppo Giovani di Alpe Adria, la Provincia di Mantova e la Regione Lombardia, che nell’agosto 1996 organizzarono proprio in questi luoghi un campo giovanile sulla pace che raccolse i pronipoti di coloro che in queste terre si erano massacrati prestando servizio militare in armate contrapposte. A conclusione i ragazzi lasciarono a Solferino un “Roseto della pace” dedicato a tutti i caduti. Recentemente la Provincia di Mantova ha realizzato un CD Rom su questa originale esperienza educativa che può essere richiesta telefonando allo …

Comunque, visto che per più di uno – e tra questi sembrerebbero esserci la “Comunità del Garda” e (purtroppo …) gli amministratori di Desenzano e Solferino – risulta che non sia importante raccontare ai ragazzi quando è il popolo a costruire la pace, nel suo piccolo, ci prova Green Man Magazine a farlo con questo itinerario!

Informazioni logistiche

L’itinerario può iniziare da S.Martino. La Torre monumentale, la Cappella Ossario e il Museo si trovano a poche centinaia dalla omonima uscita della Autostrada Milano / Venezia, tra Desenzano e Peschiera (dall’autostrada è visibilissima…). Da S.Martino proseguire poi seguendo le indicazioni per Solferino (qui è possibile visitare la Rocca, la Cappella Ossario, il Museo, il Memoriale della Croce Rossa e il “Roseto della pace” dei ragazzi di Alpe Adria) e successivamente per Castiglione delle Stiviere, tutte località distanti tra loro pochi chilometri.

Per la visita ai musei di S.Martino e Solferino ricordarsi che il periodo d’apertura va da marzo ad ottobre (su richiesta durante il resto dell’anno). Giornate di accesso: lunedì / domenica a S.Martino; martedì / domenica a Solferino.

Per la visita al museo internazionale della Croce Rossa: aperto tutti i giorni (eccetto i lunedì non festivi). Orario visite: aprile – ottobre 9-12 / 15-18. Novembre – marzo: 9-12 / 14-17.

Per informazioni

S.Martino: 030.9910370 (telefono e fax)

Solferino: 0376.854019 – 338.7501396

Castiglione: 0376.638505 – 0376.631107 (fax)

Roberto Albanese

http://www.greenman.it

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