Simboli astrologici, la conoscenza e la nonviolenza

di Ines Germani

L’astrologia è una scienza simbolica. Il suo simbolismo unisce il Cielo e la Terra. Usare quest’antica arte come strumento di conoscenza vuol dire iniziare un viaggio che ci porta a riconquistare la parte autentica di noi, la nostra essenza luminosa, rimasta sepolta sotto i condizionamenti e le frustrazioni. Ci introduce quindi alla nonviolenza.

INDICE

  • Premessa
  • Astrologia e Astronomia, simbolo e segno
  • Uso dell’astrologia e importanza del simbolismo
  • Zodiaco
  • Mappa astrologica
  • Bibliografia
  • L’autrice

Premessa
Astrologia scienza simbolica, che evoca il divino e induce all’armonia. Ma anche antica arte della conoscenza. Conoscenza di noi che ci fa prendere coscienza della nostra unicità e delle nostre capacità e ci fa comprendere e rispettare la diversità. È la diversità che crea l’armonia nell’universo. Tante individualità, ognuna con una propria funzione, ma collegate tra loro per il raggiungimento di un unico fine.
Sono riuscita ad addentrarmi nei segreti di questa arte grazie al mio maestro, l’artista Pietro Gentili. Dal suo testo: Astrologia Scienza dello Spirito, quasi un libro rivelato, emerge l’importanza di mantenersi fedeli al simbolismo per una corretta e univoca interpretazione della realtà. Simbolismo che è alla base di tutte le opere pittoriche e scultoree di Pietro Gentili.

Astrologia e Astronomia, simbolo e segno
Ed ecco la profonda differenza tra astrologia e astronomia: scienza simbolica la prima, scienza cosiddetta esatta la seconda. Le due conoscenze fino a circa quattro secoli fa hanno proceduto insieme ma, dopo l’introduzione del metodo scientifico, hanno dovuto seguire vie diverse. E non poteva essere altrimenti. L’astronomia, in quanto scienza che studiava “il cielo”, in senso fisico, doveva sottoporsi al nuovo metodo d’indagine e ai continui cambiamenti imposti dalle scoperte scientifiche. L’astrologia che, attraverso il simbolismo evocato dall’osservazione del cielo, studiava i rapporti tra “terra” e “cielo”, doveva necessariamente mantenersi immutata.

Dal dizionario Zingarelli rilevo le seguenti definizioni di simbolismo:

“Tendenza spontanea a trasformare le esperienze conoscitive in simboli mitici”; -“Forma di interpretazioni dei materiali storico-religiosi (miti, riti, espressioni figurative) che vengono considerati rappresentazioni di realtà spirituali, di idee e di istinti diversi da quelli risultanti dalla loro forma esteriore”; -“Forma di espressione del linguaggio e della comunicazione religiosa, quando un segno contiene un messaggio diverso o più ampio di quello letterale o esterno”.

Da dove nasce allora la denigrazione dell’astrologia e il continuo ricorrere, per raggiungere questo scopo, al paragone con l’astronomia? Sicuramente non da Galileo che non è stato perseguitato perché era un astrologo e nemmeno per avere inventato il metodo scientifico ma per avere affermato che era la Terra a girare intorno al Sole e non viceversa.

Il problema è nato molto tempo dopo quando si è cominciato a usare impropriamente il metodo scientifico applicandolo a tutto ciò che, per definizione stessa, scientifico non era, cosa che peraltro accade ancora oggi. È iniziata così un’opera dissacratoria che ha cercato di ridurre a semplici segni anche dei simboli fondamentali della nostra fede religiosa. Si pensi ad esempio alla Sacra Sindone che come simbolo della tradizione cristiana rappresenta la passione di Cristo, ma svuotata del suo contenuto simbolico e ridotta a semplice segno diventa solo un lenzuolo macchiato. Averla pertanto sottoposta ad analisi chimica e usare i risultati di questa indagine per negarne il significato simbolico, oltre a dare la misura dell’enorme presunzione di chi opera a sproposito in nome della scienza, vuol dire non riconoscere la dimensione spirituale dell’uomo e negarne la natura divina.

Uso dell’astrologia e importanza del simbolismo
Altro discorso merita l’uso improprio che si è fatto dell’astrologia in tutti i tempi. D’altra parte gli ignoranti e i ciarlatani sono sempre esistiti in ogni campo e professione. Ma se può essere difficile riconoscere e smascherare una qualunque persona che usa il proprio ruolo e le proprie conoscenze per esercitare potere sugli altri, è molto più facile riconoscere un astrologo ignorante o un falso astrologo. In ogni caso il problema è l’esercizio del potere di sopraffazione che è la causa prima dei conflitti. Tutto ciò è dovuto alla mancanza di conoscenza delle proprie capacità e alla paura che deriva dall’insicurezza interiore. Aggrediamo gli altri per sopraffarli o per difenderci perché abbiamo perso il contatto con la nostra parte più profonda. Questa parte autentica, luminosa, della persona, può essere portata alla luce rimuovendo lo strato scuro che ricopre la coscienza. La nostra natura divina non ci permetterebbe di fare del male consapevolmente. Se invece lo facciamo, come in effetti accade, vuol dire che non ne siamo coscienti. D’altra parte, se fossimo consapevoli dei nostri lati negativi, automaticamente non li avremmo più. È come far luce in un posto buio, con la luce il buio sparisce. Conoscersi vuol dire far luce nel buio della propria coscienza. A mano a mano che ci addentriamo in noi accendiamo delle lampadine che fugano le nostre ombre e quindi le paure, causa delle negatività e della nostra capacità di fare del male non appena si innesca un motivo scatenante.

Riconquistare la luce vuol dire intraprendere un cammino di conoscenza di sé. Qualsiasi dottrina simbolica è utile allo scopo, tanto più una religione che appartiene alla nostra cultura. Ma la scelta e il cammino sono individuali e possono variare nel corso della vita. È fondamentale però riuscire a sostituire il pensiero discorsivo e razionale della cultura occidentale con quello globale e simbolico. Per fare ciò è a volte più utile partire da un linguaggio nuovo perché raggiunge la coscienza riuscendo a eludere il veto della mente razionale. È quest’ultima che ci impedisce di progredire perché non ci permette di riconoscere i nostri difetti. Dentro di noi però li conosciamo perfettamente: le insicurezze, le paure, l’invidia, la gelosia, oltre a molte malattie, ne sono la riprova.

Zodiaco
Lo zodiaco astrologico è un cerchio diviso in dodici settori di trenta gradi ciascuno che rappresentano le forme in cui l’Assoluto si è manifestato per conoscersi. Partendo dall’est cosmico posto a zero gradi dell’Ariete (punto gamma o punto vernale) e percorrendo i vari segni in senso antiorario, attraversiamo: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci, per ritornare all’Ariete. Sono i dodici settori che il Sole, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, percorre in un anno, ma sono anche degli archetipi e cioè dei modelli ancestrali universali di intuizione e di pensiero che appartengono all’inconscio collettivo. Quando il sole li attraversa, li illumina, e ne esalta le qualità. Un individuo che nasce in quel momento si carica di quel tipo di energia, diremo allora che è di quel segno.

Ne “La Cena” di Leonardo da Vinci riprodotta da Sementovsky–Kurilo lo zodiaco è rappresentato dagli Apostoli disposti, in ordine di segno zodiacale, alla destra e alla sinistra di Gesù (il Sole), in quattro gruppi di tre. Il dodici ottenuto dalla combinazione del quattro (gli elementi della manifestazione: fuoco, terra, aria, acqua) e del tre (il riflesso dell’uno che rappresenta l’assoluto) è il numero che realizza l’unione tra il Cielo e la Terra. Ed è questa comunione tra il divino e l’uomo, che costituisce l’essenza stessa del cristianesimo, che Leonardo raffigura nel suo affresco. Dobbiamo allora pensare che i compiti che Gesù ha affidato ai suoi discepoli fossero coerenti con il tipo fondamentale del genere umano che ognuno di loro rappresentava secondo il segno zodiacale attribuitogli da Leonardo. L’ordine di disposizione dei discepoli, dall’Ariete ai Pesci, è: Simeone, Taddeo, Matteo, Filippo, Giacobbe V., Tommaso, Giovanni, Giuda, Pietro, Andrea, Giacobbe G., Bartolomeo.

Non ci debbono meravigliare le analogie tra i contenuti di discipline e dottrine attuali e quelli dell’astrologia tradizionale, dato che l’evoluzione culturale procede senza soluzione di continuità tra passato e presente e ogni cultura attinge alle precedenti.

Mappa astrologica
Nell’armonia dell’universo ogni individualità, per quanto unica e irripetibile, partecipa dell’energia del tutto e quindi contiene in sé, in varia misura, tutti gli altri tipi di energia, ossia tutte le qualità dei dodici segni. In un cielo natale (il quadro astrologico eretto per il momento di nascita della persona) la misura di queste qualità viene determinata dalla posizione della Luna (il secondo luminare) e degli altri otto pianeti del sistema solare: Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone. Il Sole, in quanto stella, trasmette l’energia archetipica del segno in cui passa. Ma la luce solare è il riflesso dell’Assoluto quindi non può essere recepita direttamente. e totalmente dalla nostra prospettiva terrena perché ne rimarremmo accecati. Allora i pianeti la frazionano in forme diverse. Quindi mentre il Sole mette in risalto le qualità del segno in cui si trova, gli altri pianeti mantengono le proprie qualità ma le esprimono in modo diverso a seconda del segno in cui sono posti. Saranno poi le case a dirci in quali settori della vita materiale tali qualità si esprimono. Segni, pianeti e case sono gli elementi che compongono una mappa astrologica.

Tale interpretazione, confrontata con il vissuto della persona, ci permette di dire come queste energie debbono essere utilizzate per la realizzazione completa della personalità. Cioè per la sua elevazione dalla realtà puramente materiale del mondo delle apparenze in cui viviamo al mondo dello spirito e della conoscenza.

Tutto ciò è possibile perché nell’universo nulla avviene per caso. Ma, all’interno del disegno generale che muove il cosmo, ogni individuo agisce esercitando il proprio libero arbitrio. Egli utilizza quindi le proprie capacità nella direzione che ritiene più consona, a seconda del suo grado evolutivo. L’astrologo può servire da guida per orientare la persona nelle sue scelte o per aiutarla ad ampliare le prospettive. Qualunque suo intervento in senso deterministico o divinatorio è scorretto e prevaricatore oltre che dannoso.

Nella lettura di un cielo astrologico si interpretano i simboli in base alla loro posizione e ai loro legami (aspetti). Si tiene conto che i segni zodiacali, divisi in gruppi di tre, appartengono a uno dei quattro elementi. Fuoco: Ariete, Leone, Sagittario; Terra: Toro, Vergine, Capricorno; Aria: Gemelli, Bilancia, Acquario; Acqua: Cancro, Scorpione, Pesci. Ogni segno della terna di un elemento rappresenta una diversa gradazione dell’elemento stesso. Ad esempio le qualità del fuoco (azione e passione) sono ardenti nell’Ariete (fuoco che brucia), raggianti nel Leone (fuoco che scalda), splendenti nel Sagittario (fuoco che illumina). Ma le stesse qualità vissute positivamente dall’individuo che ha intrapreso un cammino evolutivo vengono semplicemente mimate e usate negativamente da chi non ha saputo riconoscerle ed elevarle. Allora, ad esempio, la diplomazia della Bilancia diventa ipocrisia – la generosità del Leone, ostentazione – l’austerità del Capricorno, avarizia. E quando il disagio viene somatizzato, la malattia interesserà la parte del corpo o gli organi corrispondenti. Il petto e lo stomaco, che si riferiscono al Cancro, vengono interessati quando sono le emozioni ad essere trascurate – gli organi genitali, quando manca l’attività introspettiva dello Scorpione – il sistema nervoso, quando l’originalità creativa dell’Acquario diventa stravaganza e così via.

Intraprendere un cammino di conoscenza vuol dire imparare a riconoscere e usare le proprie capacità, evitare di costruirsi una falsa personalità da mostrare all’esterno, impedire che le frustrazioni conseguenti vengano scaricate sugli altri tramite il giudizio e l’aggressività espressa o, ancor peggio, celata dietro un sorriso.

Bibliografia

Gentili P., Astrologia scienza dello spirito, Edizioni Acantus, Milano 1987
Madin Gentili D., Astrologia, la via del simbolo, Riza Libri, 1982
Sementovsky–Kurilo N., Astrologia, Hoepli, Milano 1975

L’autrice

Ines L. Germani, docente di materie scientifiche, si occupa di astrologia evolutiva da venti anni. La sua formazione è legata a due grandi maestri: Pietro Gentili per l’astrologia e Baba Bedi per la terapia vibrazionale. Ha curato in modo particolare i rapporti tra astrologia e psicologia del profondo

Roberto Albanese

http://www.greenman.it

View more posts from this author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *