La difesa della città di Monza dalle alluvioni del Lambro

La difesa della città di Monza dalle alluvioni del Lambro. Il punto della situazione
del prof. Pompeo Casati

Nota che sintetizza lo stato dell’arte degli interventi effettuati e no lungo il fiume, a nord di Monza, rilevando il permanere e l’aggravarsi della situazione di rischio per la città

Opere realizzate e no: conseguente aumento del rischio alluvioni per la città di Monza

Per difendere vecchi e nuovi insediamenti del Lambro a S.Giorgio (comune di Biassono) sono stati costruiti grandi argini ed è stato abbattuto un ponte. Recentissime opere nel Parco di Monza, presso i Mulini Asciutti, sono anch’esse finalizzate a contenere modeste piene dell’alveo. Come conseguenza di questi interventi (del resto utili), un maggior volume di acqua verrà “sparata” contro la città in occasione di grandi piene. Prima o contemporaneamente si sarebbero dovute approntare le casse di espansione programmate a nord di Monza. Di queste finora ne è stata costruita solamente una, probabilmente la più costosa e la meno utile, già attiva al momento dell’alluvione 2002.

L’importanza di realizzare “casse di espansione”

Le casse di espansione sono le uniche opere che si possono fare per mitigare gli effetti delle grandi piene del Lambro. Continuare a ripetere, come fanno alcuni, che “bisogna recuperare le aree di esondazione naturale”, significa che, a loro parere, occorrerebbe far sloggiare dalle piane adiacenti al fiume centinaia di insediamenti industriali, civili ed agricoli. Pare realistico? Allestire casse di espansione vuol dire invece far defluire le acque di piena (che altrimenti risulterebbero disatrose) in poche selezionate aree di esondazione, fortunatamente ancora prive di insediamenti e da arginare lungo alcuni punti del loro perimetro con terrapieni.

Come mitigare gli effetti delle piene sul centro di Monza

Allo stato attuale si può facilmente prevedere cosa può succedere in occasione di ogni grande piena: nel Parco di Monza, come al solito, con una ruspa verrà aperta una breccia nell’argine del Lambro. L’acqua defluirà in modo incontrollato e abbatterà il muro divisorio Parco-Giardini della Villa Reale, minacciando di far crollare anche il muro di cinta del Parco in via Boccaccio, via che verrebbe comunque allagata per tracimazione dal Parco. Eppure sarebbe molto semplice far tracimare nel Parco in modo controllato parte delle acque delle maggiori piene.

Roberto Albanese

http://www.greenman.it

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