Osservazioni e suggerimenti relativi alla proposta di variante al PRG del Comune di Monza

Documento di analisi e di proposte presentato da un gruppo di cittadini di Monza e Brianza nel dicembre 2004.

Riflessioni e suggerimenti sulla proposta di variante al PRG del Comune di Monza

Documento dal titolo “Sulla bozza di PRG del Comune di Monza: 9 considerazioni e 11 proposte” sottoscritto da un gruppo di cittadini di Monza e Brianza e consegnato al Sindaco di Monza il 17 dicembre 2004.

PREMESSA

Gli scriventi, cittadini monzesi ma anche di altre comunità locali della Brianza, hanno ritenuto importante accogliere la significativa opportunità di partecipazione democratica offerta da parte dell’Amministrazione Comunale di Monza, rappresentata dalla “consultazione” apertasi con la pubblicazione nel sito Internet municipale della bozza di Piano Regolatore Generale.

Il presente documento, che interpreta le opinioni condivise dai firmatari, si articola in due parti. La prima precisa il quadro di riferimento, la prospettiva culturale e ideale che ha motivato gli scriventi. La successiva mette invece a fuoco le riflessioni che originano le 11 proposte qui avanzate di integrazione dei contenuti espressi dalla bozza di PRG, in particolare per quanto attiene Relazione, Piano dei Servizi, NTA.

Ci si riserva, relativamente agli aspetti di interconnessione tra la città e la Brianza, di inviare in futuro ulteriori precisazioni e proposte, relative, ad esempio, a mobilità (valorizzazione Monza Molteno Oggiono, …), acque superficiali (situazione scarichi nel Lambro, …), il verde e la sua fruizione, ecc.

PARTE PRIMA: IL NOSTRO QUADRO DI RIFERIMENTO

Il Piano Regolatore è un’occasione unica al fine della rinascita di una città a nuova vita, ovverosia ad un livello di migliore e più equa organizzazione degli spazi come di una più elevata qualità del vivere urbano, oggi estremamente deteriorato.

Proprio al fine di ottenere ciò, il PRG non può che essere la sintesi delle varie politiche di settore (ambiente, sociale, economia, ecc.), che questo strumento declina in chiave di prossimità territoriale rispetto ai luoghi di vita dei cittadini.

La qualità che il PRG persegue deve essere percepibile visivamente, plasmando il corpo urbano al fine di liberare la vera anima della città. In questo senso, correttamente, alcuni urbanisti parlavano di Piano Regolatore come “opera d’arte”. Anche per questo, nell’elaborazione di questo documento, abbiamo cercato di dare una particolare attenzione al ruolo che l’arte può avere nel disegno della città, anche a livello di quartiere, per esprimere l’anima della nostra città.

Ma quale è, a nostro dire, l’anima di città che dovrebbe liberare il PRG monzese? E’ l’anima di una città dove natura e storia, innovazione e tradizione, imprenditorialità e attenzione sociale, arte e tecnica hanno saputo trovare, nelle congiunture storiche più feconde, un felice equilibrio e una integrazione, frutto di positive e attente dinamiche di interazione. Ma, almeno a partire dagli anni del boom economico, gli elementi di moderazione e di compensazione che governavano il tessuto urbano monzese sono andati del tutto in frantumi sotto la pressione delle spinte alla mercificazione della città.

Si tratta quindi, con questo PRG, di ribaltare, ci auguriamo definitivamente, questa tendenza alla mercificazione della città, costruendo invece un nuovo disegno urbano che risponda ai bisogni dell’oggi e che comunque sia in continuità con il meglio di una identità storico sociale che oramai corre il rischio di andare del tutto perduta.

Se questa è la sfida attuale, dunque veramente “epocale”, del Piano regolatore monzese, è possibile riassumerne i contenuti in due soli termini: sostenibilità (sociale e ambientale) e convivenza.

La tutela dell’ambiente e dell’identità storico / culturale locale, insieme all’ottimizzazione dei processi sociali (lavoro, formazione, mobilità, servizi, ecc.) conducono all’importante risultato dello sviluppo sostenibile, ovverosia basato sulla conservazione dello stock di risorse disponibili, che è fondamentale mantenere intatto perché possa essere usufruibile anche dalle future generazioni.

E’ sulla base di una scelta di questo tipo che, attraverso il PRG, si arriva a decidere quali settori sia più opportuno sviluppare (residenziale, produttivo, terziario o a servizi) perché le condizioni abitative e di vita nella nostra città siano più eque, più socializzanti e conviviali, l’ambiente sia più sano, i servizi siano più vicini ai cittadini (e non il contrario), le emissioni di gas climalteranti siano ridotte, la conversione ecologica della città sia possibile.

Il tema dello sviluppo e della conversione ecologica è una sfida da affrontare con strategie e alleanze che vanno oltre i confini amministrativi della città e che riguardano la nuova provincia di Monza e anche Milano, come pure altri territori della Brianza ancora più a nord (si pensi, ad esempio, alla situazione della valle del Lambro). Lo stesso PRG deve tenerne conto.

Il tema della convivenza si basa sulla disponibilità di abitazioni per gli immigrati che scelgono di essere cittadini monzesi ma anche sulla attenta considerazione dei bisogni abitativi e sociali dei residenti da sempre (si pensi alla trasformazione e alla crisi della famiglia, con il disagio, anche abitativo, dei nuclei familiari monoparentali). Convivenza è anche salvaguardia delle comunità di quartiere, alle quali va dato modo di godere di una migliorata qualità urbana, di mantenere e rinforzare l’identità culturale locale, di favorire le relazioni sociali, anche a livello di vicinato. Relazioni di vicinato vive e solidali sono infatti prevenzione anche presidio efficace contro l’isolamento, la solitudine, il disagio, l’insicurezza della città.

PRG e Piano dei Servizi dovranno aiutare la nostra comunità ad essere in grado di accettare la presenza dei nuovi cittadini monzesi immigrati attraverso una adeguata strategia di servizi, utili a tutti, ma anche mirati e diversificati, finalizzati a organizzare nei quartieri condizioni e luoghi di ospitalità, che favoriscano la dimensione della convivenza multietnica e del dialogo interculturale, nell’obiettivo che effettivamente, a Monza, “tutti si possano sentire a casa propria”.

PARTE SECONDA: LE NOSTRE CONSIDERAZIONI E PROPOSTE

RELAZIONE

CONSIDERAZIONE 1 – (fabbisogno abitativo)

La situazione demografica attuale porta, per il prossimo decennio, a darsi alcune priorità, come obiettivi da perseguire, relative in particolare a giovani coppie, anziani ed immigrati. In realtà Monza, come la gran parte delle società più mature, vede una considerevole area di disagio per quanto riguarda la famiglie monoparentali, che vedono i loro problemi spesso aggravarsi per i pesanti oneri economici legati all’abitazione.

PROPOSTA 1

Tra i soggetti del disagio abitativo al quale dare risposta, inserire la dizione “famiglie monoparentali”.

CONSIDERAZIONE 2 – (obiettivi generali)

Tra i problemi ambientali sono trascurati quelli del cambiamento climatico, della biodiversità e della salute, che invece assumono vero e proprio carattere di emergenza. Tutti contenuti che vedono nel livello comunale un ambito privilegiato di azione.

Un altro aspetto rilevante è quello dell’identità della città, la quale si sostanzia a partire dagli aspetti esistenziali più profondi che danno senso all’avventura della vita. Tale identità si sostiene e si nutre attraverso la ricchezza di relazioni, pure emotive, delle persone tra di loro e tra queste e il loro ambiente, anche a livello di immagini vive che questo riesce ad esprimere.

PROPOSTA 2

Quindi negli obiettivi generali inserire il seguente:

“migliorare la qualità dell’ambiente e promuovere lo sviluppo sostenibile, anche al fine di salvaguardare la salute dei cittadini, proteggendo il clima e la biodiversità;

fare in modo che l’habitat dei quartieri e l’immagine urbana siano capaci cogliere e di esprimere l’anima più profonda della città, in particolare attraverso programmi partecipati di restauro paesaggistico e di arte pubblica”.

CONSIDERAZIONE 3 – (cambiamento climatico)

Gli interventi di protezione del clima a livello locale sono particolarmente opportuni, sia che si operi a livello di adattamento (minimizzare gli impatti) che di mitigazione (rallentare i cambiamenti).

Per quanto riguarda le azioni di riduzione del cambiamento climatico, una delle strategie più rilevanti si attua a livello di sistema energetico, cercando di evitare le emissioni di CO2 legate alla combustione di energie fossili.

Le dinamiche e le normative previste dal PRG sono quindi da utilizzare in tale direzione.

PROPOSTA 3

“La programmazione urbanistica e le norme edilizie andranno nella direzione di favorire la riduzione, nel sistema abitativo, della dipendenza, per quanto riguarda il riscaldamento domestico e la produzione di acqua calda ad uso sanitario, da fonti energetiche non rinnovabili.

Si tratta quindi di attivare e promuovere programmi di efficienza e di risparmio energetico (isolamento, ecc.) nelle abitazioni di nuova costruzione, basate su idonee conoscenze (es.”mappe solari” del territorio urbano), e favorire le ristrutturazioni dell’esistente in tale direzione, anche sulla base dell’adozione di materiale costruttivo a basso impatto ambientale (legno)

Si dovrà favorire il ritorno a sistemi centralizzati di produzione dell’acqua sanitaria e per il riscaldamento basate su tecnologie ecoefficienti (caldaie a condensazione, solare termico). Si dovrebbe pure valutare la possibilità di utilizzare l’acqua della falda più superficiale, non usata per l’acquedotto, per pompe di calore al fine del riscaldamento e del condizionamento.

L’AGAM dovrà organizzare una campagna che spieghi l’importanza di una scelta di tale tipo e le modalità operative per attuare ciò.

Per promuovere questo programma e, più in generale l’azione della città per la protezione del clima, si lancerà un concorso che faccia conoscere le “buone pratiche” di privati cittadini già esistenti per, attraverso l’effetto emulazione, moltiplicarle creandone di nuove. Tale concorso, dal titolo “Premio Condominio amico dell’ambiente”, si articolerà sia a livello cittadino che di territorio della provincia di Monza / Brianza.

Per la buona riuscita dell’azione sarà necessario condurre, accanto alla campagna di sensibilizzazione, anche momenti di formazione / aggiornamento per amministratori condominiali, artigiani manutentori (muratori, idraulici, elettricisti)”.

CONSIDERAZIONE 4 – (sostenibilità)

Il concetto di sviluppo sostenibile è multidisciplinare e comporta, a livello di amministrazione comunale, l’adozione di un approccio e una strategia intersettoriale (cosa di norma ardua …).

Oltre al problema, riconosciuto dalla relazione, del rapporto tra Programmazione e Gestione esiste quello tra questi e gli strumenti di programmazione / partecipazione in tema di sostenibilità locale (Agenda 21 Locale). Di norma, la valenza normativa del PRG fornisce un utile concreto appoggio all’attuazione degli obiettivi di sostenibilità emersi dal percorso di Agenda 21 Locale e di cui è prevista l’attuazione nell’ambito del Piano di azione locale di A21L. In città il processo di A21L è piuttosto arretrato e quindi la possibilità di un rapporto di questo tipo attualmente non è possibile.

Per quanto riguarda le zone CD di trasformazione urbana (che il piano definisce Ambiti) si propone di esplicitare in modo chiaro una scelta a favore dell’innovazione e della sostenibilità.

PROPOSTA 4

“Si tratta di far dialogare il processo tradizionale di pianificazione territoriale / urbanistica con quello di A21L, tendendo alla loro integrazione. Ciò non può che essere una volontà esplicita e dichiarata dell’Amministrazione Comunale, ma anche una scelta pratica che deve trovare modo di concretizzarsi in misure specifiche, come una possibilità di revisione del PRG al momento dell’approvazione del Piano di azione locale monzese di A21L, per tradurre normativamente quanto necessario di detto Piano d’azione”.

PROPOSTA 5

“Prevedere la realizzazione su aree dismesse di uno o più Parchi Scientifici e Tecnologici, di cui uno si caratterizzi come Environment Park , da collocare in una area strategica cittadina. L’Environment Park monzese dovrà essere uno degli snodi più significativi, in quanto specializzato in tema di sostenibilità ambientale, di una rete di Parchi Scientifici e Tecnologici che è da considerarsi indispensabile per riqualificare e rilanciare lo sviluppo di Monza e anche della Brianza. La realizzazione di tale rete richiederà dunque una programmazione su scala territoriale sovracomunale, che comprenda sia il territorio urbano monzese e quello della nuova provincia”.

CONSIDERAZIONE 5 – (biodiversità)

La città, non solo nel suo territorio di cui è più scontata tale valenza, come il Parco, ha un suo patrimonio di Biodiversità che deve essere conosciuto e studiato, al fine di attivare forme di protezione e gestione sostenibile di tale patrimonio, sia per quello che riguarda le sue componenti botaniche come per quelle faunistiche.

PROPOSTA 6

“L’Amministrazione Comunale di Monza si Impegna a predisporre, successivamente alla presentazione al Consiglio Comunale della presente proposta, uno specifico piano di studio, protezione e gestione sostenibile della biodiversità (botanica e faunistica), con interventi diversificati in relazione ai vari contesti territoriali, urbani, di verde storico e agricolo, che dovranno anche essere di tipo promozionale (agricoltura biologica, vivaistica, orti sociali, fattorie didattiche urbane, ecc.).

Il piano dovrà definire anche corridoi ecologici verso altre zone di interesse naturalistico esterne alla città (parco del Grugno Torto, canale Villoresi, futuro parco del medio Lambro), con misure di tutela ecologica e di restauro paesaggistico, da concertare anche con altri Comuni”.

CONSIDERAZIONE 6 – (Lambro)

Vari motivi, non ultimo il crescere del rischio alluvioni, sta portando le più importanti città d’Europa a ripensare la relazione con i fiumi che le attraversano. A Monza il fiume Lambro, malgrado sia uno degli elementi paesaggistico / naturali più rilevante della città, resta non adeguatamente considerato e anzi, dopo le recenti inondazioni, è stato oggetto di interventi molto opinabili. Resta il problema quindi di portare per una nuova relazione tra la città e il suo fiume.

PROPOSTA 7

“Lambro: una nuova relazione tra la città e il suo fiume. Impegno a promuovere un programma partecipato di restauro naturale e paesaggistico del fiume, prevedendo la sistemazione dell’alveo e delle rive del fiume, il recupero delle componenti residue di naturalità, ricollegando tra loro le aree, con una estensione verso nord e verso sud, nonché verso la città stessa, definendo una percorribilità continua, pedonale e ciclabile

Il programma prevedrà pure il ripristino e l’evidenziazione dei segni storico / paesaggistici legati alla cultura del fiume e alla sua memoria, (es.indicatori di livello delle piene storiche), anche come occasione di educazione ad una cultura del rischio idrogeologico.

Si valorizzeranno in tale direzione le forme, già in parte attivate, di collaborazione interistituzionale e di parternariato con società civile, privato sociale e terzo settore, al fine anche di un adeguato coinvolgimento dei cittadini nei processi pianificatori e decisionali previsti da convenzioni internazionali (Convenzione di Aahrus) e direttive europee.

Questo programma, in particolare per essere efficace dal punto di vista della riduzione del rischio alluvionale in città, ma anche oltre i suoi confini, dovrà trovare il modo di espandersi a nord (parco regionale della valle del Lambro) e a sud (futuro parco del medio Lambro). A tale rilevanza territoriale, si dovrà accompagnare una elevata qualità progettuale dell’intervento.

Questi elementi, se associati a una prospettiva internazionale di scambio e cooperazione con altre città europee interessate da problemi simili, sono del resto condizioni necessarie al fine di poter disporre dei finanziamenti comunitari previsti dai programmi ambientali dell’Unione Europea, ai quali un progetto di tale livello potrebbe giustamente aspirare ad accedere”.

CONSIDERAZIONE 7 – (collaborazione interistituzionale tra comuni)

Esiste oggi una improrogabile esigenza di collaborazione interistituzionale tra il Comune di Monza ed altre amministrazioni locali.

La collaborazione interistituzionale tra il Comune di Monza ed le altre amministrazioni locali interessate porterà l’importante innovazione di una considerazione omogenea e unitaria di singoli elementi che in effetti appartengono a un unico corpo ambientale paesaggistico e che le forme tradizionali di gestione amministrativa, parcellizzata su ambiti comunali separati, rischiava invece di compromettere ulteriormente.

PROPOSTA 8

“Esiste oggi la necessità, per essere efficaci nelle politiche ambientali locali, di dare, ove necessario, una giusta omogeneizzazione agli interventi di tutela e gestione dei beni ambientali e paesaggistici caratterizzati da forte unitarietà. Un caso del genere si configura, ad esempio, nel rapporto tra i comuni di Monza e Vedano. Questo tipo di percorso risulta insieme premessa e via obbligata per qualsiasi tentativo di restauro unitario, non fosse altro visivo, di significative presenze storico / ambientali come la “roggia del Principe” e di rinforzo della continuità ambientale e storica tra l’insieme Villa Reale / parco di Monza e il sottoinsieme Villa e parco Litta, anche al fine di sottrarre quest’ultimo ad ogni tentazione di sfruttamento subalterno a interessi privati speculativo / commerciali (SIAS / Autodromo)”.

PIANO DEI SERVIZI

CONSIDERAZIONE 8 – (arte pubblica)

La revisione del PRG e, in particolare, il nuovo Piano dei Servizi deve essere vista come un’occasione che rinforzi le identità, favorisca il mantenimento di rapporti comunitari, creandone pure dei nuovi, promuovendo e potenziando relazioni di vicinato, tutelando e favorendo la crescita dell’Epos di quartiere nei diversi contesti spaziali omogenei della città.

PROPOSTA 9

“Attenzione particolare avrà un sistema di arte pubblica, articolato per quartieri ma relativo anche al centro storico. Tra i “punti di centralità” dei quartieri come tra le nuove caratterizzazioni artistiche del centro città si collocheranno produzioni artistiche, effimere o stabili (istallazioni, murales, ecc.), frutto della creatività del singolo artista o anche collettivi, dove l’elemento della partecipazione dei cittadini sarà comunque condizione preliminare per la realizzazione”.

CONSIDERAZIONE 9 – (cambiamento climatico)

Gli interventi di protezione del clima a livello locale sono particolarmente efficaci, sia che si operi a livello di adattamento (minimizzare gli impatti) che di mitigazione (rallentare i cambiamenti).

PROPOSTA 10

“Quartiere per quartiere, andranno proposti programmi e azioni finalizzate ad obiettivi di adattamento (minimizzare gli impatti) / mitigazione (rallentare i cambiamenti) del cambiamento climatico. Andrà promosso, in modo partecipato, con i cittadini monzesi, uno studio di ambiti territoriali ottimali e soluzioni tecnologiche adeguate alla realizzazione di uno o più sistemi di teleriscaldamento di quartiere, alimentato dall’acqua scaldata da una centrale termica che utilizzerà come combustibile, in forma esclusiva o integrativa (come verrà appurato da apposito studio), la biomassa vergine prodotta dalle aree verdi cittadine. Il progetto esecutivo andrà sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale e a un preciso processo partecipativo della popolazione residente nei quartieri interessati. Andrà pure valutata la possibilità di attribuire lo sviluppo del progetto e la conduzione dell’impianto non pregiudizialmente all’AGAM ma ad una società locale, costituita ad hoc e aperta alla gestione sociale (vedi forme di azionariato popolare).

Vanno anche condotte strategie mirate, a che a livello di rioni, di protezione, cura, riequipaggiamento vegetale, con interventi finalizzati, ad esempio, ad attutire attraverso “pareti verdi” i picchi di calura estiva”.

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

PROPOSTA 11 – (arte pubblica)

“Censimento dei “frontespizi nudi” di abitazioni, individuando quelli che si prestano ad accogliere murales di quartiere o anche nel centro urbano”.

Roberto Albanese

http://www.greenman.it

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